Sogno di una notte di mezza estate

“Sogno di una notte di mezza estate” nell’adattamento di Veronica Pace: una visione ancestrale del teatro di Shakespeare

“Sogno di una notte di mezza estate”, tra le opere più celebri di William Shakespeare, intreccia magistralmente amore, magia e comicità sullo sfondo delle nozze tra Teseo e Ippolita. Le vicende si sviluppano attraverso tre nuclei narrativi: le peripezie amorose di Ermia, Lisandro, Elena e Demetrio; la disputa tra Oberon e Titania, sovrani del regno fatato; e l’irresistibile commedia degli artigiani ateniesi. Il bosco, spazio liminale e incantato, è il crocevia dove identità e desideri si confondono, complice l’intervento caotico di Puck.

Nell’adattamento firmato da Veronica Pace, la natura non è solo scenario ma vero e proprio personaggio: viva, pulsante, ancestrale. La regia accentua i rituali arcaici e la dimensione primitiva, riportando lo spettatore a un contatto diretto con le forze originarie dell’esistenza. Gli attori, trasformando il corpo in estensioni del mondo naturale, danno vita a creature magiche e cangianti, in un gioco di metamorfosi continuo. Lo spettacolo, più che una mera rilettura della commedia, diventa un’esperienza sensoriale e spirituale, un invito a riscoprire l’intreccio tra uomo, mito e natura.